Coronavirus e crisi aziendale: l’impatto economico, gli anticorpi, le soluzioni

Una recente ricerca di Confartigianato Lombardia stima che a causa di COVID-19, le perdite per le aziende lombarde sarà di 5.6 miliardi di euro per il solo mese di marzo. Si prevede che 8 aziende su 10 subiranno ingenti danni conseguenti all’impatto economico del Coronavirus, con fatturati in calo di circa il 30%.

È l’esito di uno studio condotto tramite 2.500 interviste a imprenditori di micro e piccole imprese in ambito regionale.

Ma al di là del campione intervistato, la difficoltà delle imprese è sotto gli occhi di tutti. Se prima dell’emergenza sanitaria del Coronavirus già il 15% delle aziende italiane era a rischio di crisi e il 25% era vulnerabile (Cerved 2018), le cose non potranno purtroppo che peggiorare, a breve e medio termine. Il rischio di chiusura e fallimento è più che mai concreto.

 

Che fare, dunque?

  • Per prima cosa, non perdere altro tempo. È noto, dall’esperienza personale di chi lavora nel Turnaround e dall’ampia letteratura in materia, che aziende in crisi conclamata avevano segnali che qualcosa non andava anche parecchi anni prima dell’esplodere della criticità. Troppo spesso l’imprenditore si rivolge agli specialisti di crisi aziendali quando le cose sono molto compromesse. La violenta frenata portata dal COVID-19 sul business da una parte aggraverà i conti di molte imprese, creando non poche difficoltà, ma dall’altra offre un’opportunità per correre ai ripari intanto che ancora c’è tempo.
  • Secondo: analizzare bene e in tempi rapidi il reale stato dell’azienda, per impostare poi un realistico piano d’azione. Quasi sempre, una crisi aziendale è stata non solo sottovalutata all’inizio, ma analizzata in maniera inadeguata, così che le prime risposte sono state quelle tradizionali, come ad esempio pompare nuova liquidità nell’illusione di tamponare la situazione, in attesa di tempi migliori.
  • Terzo: rivolgersi a specialisti del turnaround. Una situazione eccezionale, come una crisi aggravata dall’emergenza del COVID-19, richiede risposte eccezionali. Stiamo osservando in questi giorni come decisioni affrettate o al contrario intempestive, confuse, contraddittorie o suggerite più dall’emotività che dalla razionalità rischiano di peggiorare una situazione imprevista, anziché migliorarla. Gli specialisti in Turnaround di Entriage fanno invece il proprio lavoro da anni, sono abituati ad agire in tempi rapidi in contesti emergenziali, con strumenti sperimentati ed efficaci.
  • Quarta: decidere un percorso realistico, basato su una precisa diagnosi della situazione e a seguire su una previsione attendibile del decorso della crisi stessa (a breve e medio termine). Non si sottolinea mai abbastanza l’importanza di formulare previsioni oculate, che si basano sulla stima di due variabili decisive: la gravità e l’urgenza. Ci occupiamo diffusamente di questi aspetti in altre pagine del sito (v. sezione dedicata al Triage Test). Qui basti ricordare che così come quando si è alle prese con un’emergenza sanitaria – e quella del COVID-19 ne è l’esempio più drammaticamente eclatante – la possibilità di fronteggiare il pericolo dipende strettamente dalla capacità di fare previsioni sull’evolversi dello stesso, allo stesso modo accade quando si fronteggia una crisi aziendale. Formulare previsioni corrette è il prerequisito indispensabile per gestire poi con successo le fasi successive, e cominciare a pensare al rilancio.

 

Se torniamo dunque alla domanda inIziale: che fare, in presenza di crisi aziendali aggravate dall’emergenza Coronavirus che ha colpito l’economia italiana?

La risposta è una sola: chiedere aiuto a chi è più esperto, agli specialisti del Turnaround.

Resta aggiornato

Iscriviti alla nostra newsletter.