Case study: TsetteT, scorporazione e conversione di un ramo d’azienda, per recuperare commesse e margini

Scorporazione e conversione di un ramo d’azienda, per recuperare commesse e margini.

Settore e azienda: Cartotecnica 

“TsetteT” (nome di fantasia) è un’azienda italiana che opera nel settore della cartotecnica.

Fondata vent’anni fa dall’allora e attuale azionista unico, fattura oggi 35 milioni di euro. Negli anni ha acquisito una posizione di leadership, fino a rappresentare un modello organizzativo per l’intero settore. L’imprenditore ha sempre compiuto significativi investimenti, innovando sia in macchinari che in immobili strumentali.

È proprio in conseguenza di un recente e importante investimento immobiliare che il titolare di “TsetteT” decide di chiedere l’intervento di una società esperta in ristrutturazioni aziendali (turnaround). L’ingente sforzo economico di ammodernamento sembra infatti non portare i risultati sperati, e i costi fissi pesano a tal punto da far prevedere bilanci in perdita per il futuro.

D’altra parte, la notevole esperienza del titolare nel settore cartotecnico si rileva purtroppo inadatta a fronteggiare una situazione economica per lui nuova e inattesa, alla quale non è preparato. Dopo un primo incontro esplorativo con chi scrive, la scelta di “TsetteT” cade dunque su Entriage.

Appena preso contatto con l’azienda, i nostri consulenti in criticità aziendali analizzano in modo approfondito bilanci e situazione complessiva dell’impresa.

Cogliamo così che il vero nodo critico riguarda la sottovalutazione dell’aggressività della concorrenza estera, motivo per cui “TsetteT” non riesce più a sviluppare le vendite secondo le aspettative, e non è in grado di sostenere quindi le necessità produttive necessarie all’ammortamento dei nuovi macchinari.

Che soluzione abbiamo adottato: 

  • Decidiamo di attuare una decisa, ma temporanea, riduzione del personale.
  • Recuperiamo commesse e opportunità di lavorazione per conto terzi, che ci permettono di portare a regime l’utilizzo dei macchinari.
  • Chiediamo alle banche un cosiddetto “stand still” di 6 mesi, per dare respiro all’azienda.
  • Scorporiamo l’immobile dall’azienda principale e lo collochiamo in una società immobiliare: una porzione dello stabile viene convertita e posta in affitto a terze parti. Riusciamo in questo modo a mitigare il peso dei debiti sull’azienda produttrice.

Quali risultati abbiamo ottenuto e in quanto tempo:

  • Si è evitato in breve tempo di ricorrere a procedure giudiziali che le banche ormai paventavano.
  • La nuova struttura societaria ha attirato l’interessamento di partner industriali sulla società di produzione. La cosa ha consentito di sviluppare nuovi prodotti, e di utilizzare meglio gli impianti.
  • I bilanci, pur avendo patito l’effetto erosivo da parte dell’agguerrita concorrenza esterna, sono tornati a essere accettabili, e soprattutto solidi.
  • L’azienda ha ricominciato ad assumere.
  • L’imprenditore è tornato a dormire la notte e – parole sue – gli capita di sognare nuovi prodotti da proporre al mercato.

Jimmy Clarini – Fondatore di Entriage

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