Coerente con quanto previsto per le misure di allerta e indirizzata a rafforzare i livelli di responsabilità dei vertici aziendali, la riforma sulla crisi d’impresa allarga l’obbligo di adozione dell’organo di controllo interno, sindaco o revisore, modificando le norme del Codice civile.
I cambiamenti allo statuto dovranno essere deliberati entro il 2019 e sono obbligatori quando, per due esercizi consecutivi, è stato superato uno dei seguenti limiti:
- stato patrimoniale: due milioni di euro;
- ricavi delle vendite e delle prestazioni: due milioni di euro;
- dipendenti occupati in media durante l’esercizio: dieci unità.
L’obbligo di nomina dell’organo di controllo o del revisore di cui alla lettera c) del terzo comma cessa quando, per tre esercizi consecutivi, non è stato superato essuno dei limiti. L’obbligo dovrebbe coinvolgere, secondo le prime stime, circa 140mila società a responsabilità limitata e cooperative.